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Le Rocche del Reopasso

A piedi         
  • Partenza: Crocefieschi (741 m) (Crocefieschi)
  • Arrivo: Crocefieschi (741 m) (Crocefieschi)
  • Tempo di percorrenza: 2 ore 30 minuti
  • Difficoltà: EE - Per escursionisti esperti
  • Comuni interessati: Crocefieschi
  • Come arrivare:
    Autostrada A7 Milano-Genova, uscita Busalla, si prende la SP226 e poi la SP9 fino a Crocefieschi dove si supera un distributore e dopo qualche decina di metri in Via Roma ci sono un paio di parcheggi dove lasciare l'auto. In treno si può arrivare a Busalla grazie alla linea ferroviaria Genova-Arquata Scrivia, per poi prendere la corriera per Crocefieschi.
  • Dislivello:
    350 metri in salita, altrettanti in discesa

Questa escursione mostra il lato più severo e appartato del Parco Regionale dell'Antola, particolarmente interessante per la protezione dell'avifauna rupestre e per l'insolita convivenza della flora rupestre montana (sassifraga alpina e l’arabetta delle Alpi) con una di tipo mediterraneo (il timo). Qui è stata accertata per la prima volta in Liguria la nidificazione del Picchio rosso minore. Non ci resta che scoprire lo strano paesaggio delle Rocche del Reopasso che s'innalza sopra le gole della media Valle Vobbia.

Ad accoglierci è Crocefieschi: in fondo a Via Roma, dalla piazza dell'antico feudo una strada raggiunge la Cappella della Madonna della Guardia, in corrispondenza della quale si stacca a sinistra la via che passa sotto il monte Castello e aggira le pendici occidentali del Grillo o Lumaca del Reopasso, dove si trova l’attacco della ferrata Deanna Orlandini, riservata ad escursionisti esperti e provvisti di adeguato set da ferrata.

Al Colletto (810 m) si innalza la Biurca: noi proseguiamo a sinistra della sella, sotto la spettacolare guglia rocciosa, e successivamente sul costone sud-occidentale. Prestando attenzione si raggiunge la cima nord della Biurca (957 m) e il bivacco, in posizione aerea, da dove sono ora più evidenti i ripidi versanti composti dal "conglomerato di Savignone". Le inaccessibili pareti e l'isolamento hanno favorito la nidificazione del falco pellegrino che non è difficile veder volteggiare tra le rocche.

Proseguendo sul sentiero si guadagna la base della Carrega du Diau, la si aggira a sinistra e si sale sulla cima con facile e breve arrampicata. Dietro la parete prospiciente la vetta, un sentiero si stacca a sinistra inoltrandosi nella boscaglia, per poi fuoriuscirne sul versante nord, sulle Rocche del Reopasso (1000 m). Il panorama è suggestivo: nella sottostante Val Vobbia s'innalza il Castello della Pietra, di architettura castellana, appartenuto al casato Della Pietra, passato alla famiglia Adorno, fino ad essere abbandonato a seguito del trattato di Campoformio (1797) che sanciva la fine dell'epoca feudale. Dal 1993, grazie a oculati interventi di recupero, il Castello è tornato a nuova vita ed è fruibile ai turisti anche negli spazi interni.

Scendendo ora sul versante marittimo, si abbandona la tormentata cresta sommitale e lungo tracce di sentiero si perviene al crocevia delle Rocche: si procede a sinistra, in ambiente verde ed ombroso, lungo la via che si ricongiunge al Colletto (810 m).

Veduta Rocche del Reopasso
Veduta Rocche del Reopasso
(foto di PR Antola)
 
Le Rocche del Reopasso
Le Rocche del Reopasso
(foto di Carlo Valente)
 
Le Rocche del Reopasso
Le Rocche del Reopasso
(foto di PR Antola)
 
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