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Area della Vetta del Monte Antola

"Andare in Antola" per gli escursionisti genovesi è un po’ come "andare a casa

Sin da quando, negli ultimi decenni dell'800, il camminare cominciò a diventare lo “sport” e il passatempo delle classi popolari, quel "panettone posto alla confluenza delle valli Scrivia, Trebbia e Borbera, con i suoi ampi costoni, i suoi sentieri magari faticosi, ma privi di rischi e difficoltà tecniche e i suoi prati colorati da splendide fioriture, è sempre stato la meta per eccellenza di comitive, gruppi e famiglie.

Per tanti appassionati di escursionismo i 1597 metri della vetta dell’Antola sono stati la prima cima della "carriera, sicuramente una di quelle che non si scordano facilmente, anche grazie ai panorami senza eguali che sa regalare nelle giornate più limpide.

Lo sguardo spazia sui vicini monti Ebro e Lesima, sulle vette del gruppo del monte Maggiorasca e del Penna, sulle Alpi Apuane, a est, arrivando fino alle grandi vette dell'Arco alpino nord-occidentale, verso ovest. A sud si apre invece un universo mediterraneo e oltre il blu del mare, si mostrano i profili delle isole dell'arcipelago Toscano e la Corsica. Nel verde dei boschi delle valli sottostanti è invece incastonato, come un gioiello prezioso, il lago del Brugneto.

Vetta del Monte Antola nel giorno della Festa di San Pietro
Vetta del Monte Antola nel giorno della Festa di San Pietro
(foto di Archivio Parco Antola)
 
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