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Vacca Cabannina

Un tenace e coriaceo pascolatore, capace di arrampicare o di penetrare in zone fittamente cespugliate e impervie, caratteristiche che rendono questo bovino estremamente adatto al territorio ligure.

La cabannina veniva allevata, un tempo, sia per la sua carne sia per il suo latte, oggi, quasi esclusivamente per il latte che permette di ottenere un ottimo formaggio dalle caratteristiche differenti a seconda della zona di produzione.

Questo bovino è da sempre allevato per la sua capacità di utilizzare le risorse naturali spontanee del territorio con scarsissime integrazioni esterne. Questo tipo genetico è il risultato dell’evoluzione biologica e conseguentemente il suo prodotto (latte, formaggio) è il più rappresentativo dell'area di produzione.

Caratteristiche
La cabannina è una vacca di piccole dimensioni: i maschi misurano al garrese 125 cm e le femmine 118 cm. Il peso medio è di circa 400 Kg. Di particolare rilievo è il grande volume addominale che le conferisce una grande capacità di ingerire foraggi grossolani, poco appetibili per gli animali da latte di altre razze. La testa è piccola; gli occhi sono scuri, vivaci ed intelligenti; le orecchie sono grandi; le corna di media lunghezza, sottili, bianche alla base e nere in punta, dirette in fuori, in alto e poi leggermente indietro; il manto è di colore castano scuro, a volte bruno chiaro con sfumature intermedie. Una riga mulina molto chiara (color crema) caratterizza la linea dorsale, con sfumature rossiccie. Gli arti presentano una buona muscolatura che conferisce all’animale una notevole agilità.

Allevamento
Il sistema di allevamento si basa in massima parte sul pascolo, sfruttando il periodo corrispondente alla fase vegetativa del foraggio. Ed è per questo che i parti vengono programmati per i mesi di marzo e aprile. Infatti la massima produzione di latte si ha circa due mesi dopo il parto, e proprio nei mesi di maggio e giugno si ha il foraggio migliore. All’inizio della stagione di pascolo i bovini sono condotti nelle aree più impervie, mentre le zone più a valle vengono affienate. Andando avanti nella stagione, gli animali pascolano sui “ricacci”, così che viene effettuato un unico taglio annuo, con notevole risparmio di manodopera.
L'alimentazione è basata su foraggi a volontà (pascolo o 12 Kg di fieno al giorno) e un’integrazione di farina di cereali e crusca, mai superiore ai 5-6 Kg capo/giorno. Non si fa uso di mangimi bilanciati, ma nelle fasi di maggiore fabbisogno, si ricorre a rimedi popolari quali strutto, semi di lino, fave cotte, integratori vitaminici e minerali.

Curiosità
Anche la Liguria può vantare i natali di una razza bovina autoctona, risultato di una selezione biologica naturale durata centinaia di anni: la vacca cabannina. E' una razza che veniva allevata nelle aree appenniniche del Genovesato e attualmente la troviamo principalmente nella sua area di origine: la piana di Cabanne, da cui il nome. Qui in Val d'Aveto, le particolari condizioni climatiche e la necessità di utilizzare con il pascolo aree impervie e arbustate non permettono (e non rendono economicamente conveniente) la sostituzione con altre razze.


Vacca Cabannina
Vacca Cabannina
(foto di PR Antola)
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