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Al via il progetto LIFE CLAW per la protezione del gambero di fiume

( Busalla, 02 Dicembre 2019 )

Con il kick-off meeting della scorsa settimana a Collecchio (PR), ha preso il via il progetto LIFE CLAW (Crayfish lineages conservation in north-western Apennine - LIFE18 NAT/IT/000806) per la conservazione dei gamberi di fiume autoctoni della specie Austropotamobius pallipes.

Il progetto, che avrà durata quinquennale, raccoglie diversi partner scientifici e non: il Parco Nazionale dell'Appennino Tosco Emiliano - coordinatore del progetto - il Consorzio di Bonifica di Piacenza, Acquario di Genova-Costa Edutainment, l’Ente di Gestione per i Parchi e la Biodiversità Emilia Occidentale, il Comune di Fontanigorda, l’Istituto Zooprofilattico Sperimentale delle Venezie, il Comune di Ottone, il Parco Naturale Regionale dell’Antola, l’Università Cattolica del Sacro Cuore, l’Università degli Studi di Pavia.

L’obiettivo principale del progetto è quello di conservare e migliorare le popolazioni attuali del gambero A. pallipes in declino nell’area dell’Appennino nordoccidentale delle regioni italiane Emilia-Romagna e Liguria, attraverso un programma di conservazione a lungo termine.

Il progetto si pone come obiettivi specifici:

  • creare quattro strutture di allevamento ex situ per la reintroduzione e il ripristino delle popolazioni del gambero di fiume autoctono, al fine di garantire la sopravvivenza a lungo termine di questa specie.
  •  proteggere e aumentare gli stock delle popolazioni di A. pallipes più significativi per la conservazione della variabilità genetica della specie nell’Appennino nordoccidentale.
  • contrastare la dispersione di gamberi alloctoni invasivi e la conseguente diffusione della “peste dei gamberi” da questi veicolata, che costituisce una delle principali cause di estinzione di specie autoctone negli ecosistemi di acqua dolce, mediante la rimozione intensiva e continua delle specie alloctone invasive e la costruzione di barriere fisiche per fermarne la diffusione a monte, nelle aree dove ancora vivono i gamberi autoctoni.
  • stabilire una mappa per identificare i corsi d’acqua più idonei per la sopravvivenza dei gamberi di fiume autoctoni e per promuovere il divieto del rilascio continuo di salmonidi, che alterano drasticamente l’equilibrio dell’ecosistema acquatico.
  • promuovere, con una campagna di comunicazione, la conoscenza della specie e l’importanza della sua conservazione. Oltre ad aumentare la consapevolezza, il progetto punta a scoraggiare l’introduzione sconsiderata di specie alloctone invasive.
  • costituire una rete tra le parti interessate e le comunità locali per la conservazione delle specie.
  • elaborazione di “buone pratiche” tecniche e sviluppo di un piano strategico di conservazione concreta per i gamberi autoctoni, da trasferire in altri contesti italiani ed europei.

Durante il 1° e il 2° anno alcune azioni preliminari rafforzeranno la base di informazioni e forniranno lo studio di fattibilità, prima della reintroduzione. Sarà realizzata un’ampia indagine per aggiornare la descrizione dello stato attuale dei gamberi autoctoni e alloctoni; sia nelle specie native che invasive sarà verificata la presenza dell’agente che provoca la “peste” tra le popolazioni di gamberi; saranno identificate le popolazioni native più significative per la conservazione della variabilità genetica della specie. Allo stesso tempo, verrà progettato un piano per il controllo delle popolazioni di gamberi invasivi. Un’azione preliminare prevedrà la formazione degli operatori delle associazioni ittiche e delle guardie ecologiche volontarie, con l’obiettivo di creare un team stabile preparato a supportare i partner del progetto durante le attività di allevamento e le catture dei gamberi invasivi, per tutto il periodo del progetto e negli anni successivi. Lo sviluppo di una consapevolezza della conservazione della biodiversità nelle comunità locali è un passo fondamentale per raggiungere gli obiettivi del progetto.

Le azioni concrete di conservazione saranno sviluppate nei successivi tre anni del progetto: saranno istituite quattro strutture interne ed esterne per l’allevamento dei gamberi presso i Comuni di Ottone, Fontanigorda, Corniglio e Monchio delle Corti. La prevenzione delle malattie sarà assicurata dal monitoraggio diagnostico per rilevare l’agente responsabile dell’epidemia dei gamberi, applicando tecniche di campionamento non invasive. Le azioni di conservazione in situ prevedono il potenziamento dell’habitat per aumentare la disponibilità di rifugi e la creazione di aree idonee alla riproduzione.

Al via il progetto LIFE CLAW per la protezione del gambero di fiume
Al via il progetto LIFE CLAW per la protezione del gambero di fiume
 
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